
Spazzolino manuale o elettrico?
Nell'ambito dell'igiene orale, una delle domande più frequenti formulate dai pazienti è la seguente: “E' meglio lo spazzolino elettrico o quello manuale?”. La risposta non è così scontata come potrebbe sembrare, e anzi per certi versi è sorprendente, come mostra un recente studio condotto a Padova e che sposta l’attenzione dal “mezzo” al “metodo”.
La ricerca, condotta dal Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Padova, pubblicata sull'European Journal of Paeditric Dentistry, ha coinvolto 55 bambini e ragazzi tra i 6 e i 15 anni per valutare quanto conti davvero il tipo di spazzolino… e quanto invece il modo in cui viene usato.
Lo studio nel dettaglio
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha usato lo spazzolino manuale, l’altro quello elettrico. In entrambi i casi, i ricercatori hanno misurato l’indice di placca (PCR) prima di iniziare. In media, i bambini presentavano un accumulo di placca intorno al 74%. A quel punto, ciascuno ha lavato i denti come faceva normalmente a casa. Dopo questa prima fase, la placca si era ridotta – ma non in modo particolarmente significativo (fino a circa il 39%). La vera svolta è arrivata quando è intervenuto un igienista dentale, fornendo istruzioni personalizzate, spiegazioni, dimostrazioni pratiche e supporto motivazionale. Dopo questa seconda fase, i risultati sono stati chiari: l’indice di placca è sceso ulteriormente, arrivando al 27%, senza grandi differenze tra chi aveva usato lo spazzolino manuale e chi, invece, quello elettrico.
Non lo strumento, ma la tecnica
Questo studio suggerisce una cosa semplice, ma fondamentale: non è lo strumento a fare la differenza, ma come lo si usa. Lo spazzolino elettrico può essere comodo, in particolare per chi ha particolari difficoltà nel coordinare il movimento delle dita e delle mani o per i bambini piccoli, ma se utilizzato senza la giusta tecnica non è automaticamente più efficace. Anche uno spazzolino manuale può dare ottimi risultati, se si sa come impugnarlo, che movimenti fare, quanto tempo dedicare allo spazzolamaneto, e se si presta attenzione ai punti più nascosti. Ed è qui che entra in gioco il ruolo cruciale dell’igienista dentale.
La prevenzione inizia a casa, ma non da soli
La salute della bocca non si costruisce con un singolo gesto, ma con la costanza. E, come spesso accade, per creare una buona abitudine serve qualcuno che ci guidi. L’igienista dentale non ha soltanto il compito di “pulire i denti” ai pazienti, ma anche e soprattutto quello di insegnare, motivare e personalizzare le indicazioni in base all’età, allo stile di vita e alle esigenze di ciascuno. Ecco perché è sempre consigliabile rivolgersi al proprio igienista dentale di fiducia: per ricevere istruzioni chiare, pratiche e su misura su come eseguire correttamente l’igiene orale a casa. Perché è proprio lì, nella quotidianità, che si gioca la partita più importante della prevenzione.