Da probiotici e prebiotici un aiuto, anche per la bocca

I probiotici sono organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell'ospite. La loro funzione è duplice: da una parte producono sostanze antimicrobiche che distruggono i patogeni, cioè i microrganismi nocivi all'organismo, dall'altra sono capaci di rinforzare la mucosa che riveste l'intestino e rendere dunque più efficace la risposta immunitaria nel soggetto.

I probiotici, amici della salute

Alleviano i sintomi della celiachia, ma anche la diarrea, riducendo sensibilmente i tempi di ospedalizzazione nelle persone affette da gastroenterite virale. I probiotici sono integratori alimentari che aiutano il buon funzionamento del tratto gastro-intestinale, ma non solo, perché a beneficiarne sono anche i pazienti diabetici e i malati di patologia renale cronica: nel primo caso a migliorare è il metabolismo glucidico, cioè il sistema che controlla l'utilizzo degli zuccheri nel corpo, nel secondo i livelli di infiammazione sistemica che i probiotici sono in grado di ridurre.

Dall'organismo alla bocca

Anche il cavo orale, quale parte integrante del corpo può avvantaggiarsi dall'assunzione dei probiotici. Questi particolari organismi vivi, contenuti per esempio nello yogurt, ma anche nel lievito madre possono infatti svolgere un'azione di contrasto nello sviluppo del cancro orale e delle malattie causate da un'alterazione dei microrganismi che popolano la bocca, il cosiddetto microbiota, e che sovente conducono alla parodontite e alla perimplantite, la malattia che colpisce la sede degli impianti dentali. I probiotici aiutano dunque a ristabilire l'equilibrio tra batteri saprofiti e patogeni e a curare anche l'alitosi, una malattie molto fastidiosa che può condizionare negativamente la vita sociale e di coppia.

Dai probiotici ai prebiotici il passo è breve

Anche i prebiotici, contenuti in diversi alimenti, come per esempio avena, banana, mela, aglio e cipolla sono amici della salute e della bocca, proprio come i probiotici. A differenza di questi ultimi, però, i prebiotici non sono assorbiti direttamente dall'organismo. Tuttavia, una volta assunti favoriscono la proliferazione dei batteri utili alla salute del tratto intestinale e dunque alla salute generale, nonché a quella bocca: insieme ai probiotici sono un ottimo aiuto anche nel trattamento dell'infiammazione gengivale, persino nei fumatori, i più esposti alla malattia parodontale e i più difficili da curare.

I kiwi, ideali per prevenire il sanguinamento delle gengive

Le gengive che sanguino sono il primo segno della parodontite. Se il fenomeno non è occasionale ma frequente, è bene sottoporsi a una visita odontoiatrica per escludere che si tratti di questa patologia, chiamata volgarmente anche piorrea e che se non curata può portare a gravi conseguenze, sino alla perdita dei denti.

Traumi e carenza di vitamina C, le altre cause del sanguinamento

Per fortuna non sempre il sanguinamento delle gengive è segno di parodontite. A volte le gengive sanguinano a causa dei piccoli traumi provocati dalla pulizia dei denti con spazzolini non adatti, oppure per una carenza di vitamina C, come ha dimostrato un recente studio pubblicato su Nutrition Reviews.

I risultati di una ricerca multicentrica

Condotta dall'Università di Washington, la ricerca ha coinvolto oltre 1.100 partecipanti prevalentemente sani, riconducibili a 15 studi clinici condotti in 6 diversi Paesi, oltre ai dati di oltre 8.200 persone residente negli USA e intervistati per il Centers for Disease Control and Prevention's Health and Nutrition Examination Survey.

I risultati hanno dimostrato che il sanguinamento delle gengive, ma anche degli occhi (emorragia retinica) correlati a problemi generali del sistema microvascolare, erano spesso legati a bassi livelli di vitamina C nel sangue.

I livelli di vitamina C, da tenere sempre sotto controllo

La raccomandazione emersa dai ricercatori dell'Università di Washington riguarda il consumo di alimenti ricchi di vitamina C, come cavoli, peperoni e kiwi che non dovrebbero mai mancare nella dieta di chi soffre di sanguinamenti frequenti delle gengive non legati alla parodontite. Per chi non trovasse di proprio gradimento questi cibi, il consiglio è di ricorrere agli integratori alimentari di vitamina C per raggiungere 100-200 milligrammi al giorno consigliati.

Gengive e denti sani, cuore sano

Può sembrare un azzardo mettere in relazione la salute di denti e gengive con la salute del cuore, invece è quanto dimostrano alcuni studi sul tema che anche la Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp) ha ricordato, proprio in occasione della Giornata mondiale del cuore che ogni anno si celebra il 29 settembre.

Lo spazzolino, riduce il rischio cardiovascolare

Prendersi cura della bocca, cioè innanzitutto lavare i denti almeno due volte al giorno dopo i pasti principali, riduce del 10% la possibilità di sviluppare aritmie e insufficienza cardiaca, ma non solo. Anche la terapia non chirurgica della parodontite (grave infiammazione delle gengive), riducendo la presenza dei batteri nemici della bocca fa crollare di almeno il 30% il rischio cardiovascolare per almeno 6 mesi.

Più forti e sani per contrastare anche il Covid-19

Tuttavia, c'è anche un'altra interessante implicazione che dovrebbe convincerci ad adottare un corretto stile di vita e ad avere una buona igiene orale, sempre: chi punta a prevenire l'infiammazione gengivale, infatti, sembra essere più protetto anche dal Covid-19. I batteri della bocca responsabili della parodontite, infatti, possono peggiorare le infezioni polmonari o favorire la colonizzazione delle vie aeree da parte degli agenti patogeni come Sars-Cov-2. Ecco perché l'igiene e la cura del cavo orale sono importanti e non solo per la salute della bocca.

Una relazione confermata anche dalla genetica

I batteri patogeni della bocca, se non controllati, possono finire nel sangue e contribuire alla formazione dei cosiddetti ateromi, le placche responsabili della degenerazione delle arterie che portano alla comparsa dell'aterosclerosi.

Tuttavia, i fattori di rischio comuni alla parodontite e alle malattie cardiovascolari sembrano trovare conferma anche sul fronte genetico: in una particolare area del cromosoma 9, infatti, sono state evidenziate espressioni multiple correlate tra loro, oltre che altre espressioni legate al diabete di tipo 2 e alla malattia di Alzheimer, una ragione in più per avere a cuore la salute di denti e gengive.